Buona prova degli Azzurri che rimangono sempre in partita, ma non riescono ad abbattere il muro irlandese
All’Olimpico di Roma arriva infatti la sconfitta numero tre in questa edizione del Guinness Sei Nazioni. Gli Azzurri non sfigurano e confermano in gran parte i progressi mostrati negli ultimi 10 mesi di rugby internazionale.
Gli ospiti segnano subito, con James Ryan che manda al 3’ un messaggio chiaro e preciso alla selezione di Kieran Crowley.
Gli italiani subito reagiscono e vanno a meta nemmeno cinque minuti più tardi con l’ottimo Varney, propiziata da una splendida corsa di Lorenzo Cannone, liberato da una manovra di qualità dei compagni.
L’Irlanda incassa ma non si scompone e alza il livello soprattutto nel breakdown, rallentando e recuperando palloni importanti, e costruisce con calma e maturità le due mete di Keenan e Aki.
Allo scadere del primo tempo Pierre Bruno trova un intercetto per riaprire un match che gli irlandesi stavano controllando con grande esperienza, e il risultato è fisso 17-24.
La partita sembra riaperta ma, ancora una volta, il gruppo di Andy Farrell ha la meglio nel gestire le fasi cruciali dei match.
I Verdi riprendono il controllo della partita e il possesso, e quando l’Italia prova a giocare sono abili e reattivi in difesa.
A dieci dalla fine arriva l’azione che decide il match: gli irlandese creano il buco nella difesa azzurra che Hansen esplora con sapienza trovando la meta in mezzo ai pali. Il finale è un monologo italiano che però non porta nulla di concreto, infatti allo scadere il risultato è fisso sul 20-34.